Cucina ferrarese

Turismo enogastronomico e sagre

Ottima occasione per degustare i cibi della tradizione ferrarese sono le sagre, manifestazioni che vedono protagonisti l’enogastronomia, la storia, la tradizione e il folclore, con feste dedicate ai prodotti tipici di ogni paese e borgo.

La cucina ferrarese

La città di Ferrara vanta numerosissimi piatti tipici ed, sintomo di quanto l’arte culinaria sia sempre stata  centrale nella cultura di questa città, la cui gastronomia affonda le radici in un passato sempre vivo.
Andare in giro per il nostro territorio, significa anche scoprirne la storia attraverso le ricette e gli ingredienti più preziosi.

La cucina ferrarese è anche simbolo di convivenza tra la terra e l’acqua, tra la gente e il mare. Un incontro che dà vita a specialità gastronomiche molto varie: accanto all’anguilla, troviamo tutti i piatti legati alle produzioni agricole e all’influenza nei secoli dei cuochi alla corte Estense, cui si aggiungono influenze culinarie provenienti dalla cucina emiliana.

Un tipico primo piatto ferrarese è costituito dai cappellacci di zucca, grossi tortelli pieni di zucca, realizzati con qualche variante rispetto alla ricetta dei noti “cugini” mantovani.

Molto diffusi e radicati anche nel ferrarese risultano i cappelletti, che si differenziano da quelli bolognesi (i cosiddetti “tortellini”) e da quelli romagnoli per il loro “batù” di carne (ripieno) meno grasso, ovvero con la goletta di maiale fresca. La leggenda vuole che essi siano stati ricavati dal calco dell’ombelico di Venere.

Altro piatto tradizionale è il pasticcio di maccheroni: sontuoso piatto tipico di Ferrara del periodo di Carnevale, composto da maccheroni conditi con ragù di carni miste, funghi, tartufo e besciamella contenuti in un involucro di pasta frolla indorato al forno. Definita come un capolavoro di talento gastronomico, un piatto che è insieme dolce e salato, gustoso e sostanzioso; la forma può essere paragonata al cappello di un prete.

Regina incontrastata dei secondi piatti è la salama da sugo, un insaccato di carni suine macinate e condite con vino, aglio e spezie nata alla corte dei duchi d’Este e simbolo di fasti rinascimentali. Stagionata dai 6 ai 12 mesi, e caratterizzata da una fortissima speziatura e da un sapore forte e intenso, viene cotta mantenendola sospesa nell’acqua perché non tocchi il fondo e quindi servita su una purea di patate o di zucca liquida. In estate viene proposta anche con fichi o meloni in abbinamenti di particolare gustosità.
Va consumata con la coppia ferrarese, il tipico pane cittadino, insignito del marchio IGP.

Per quanto riguarda i dolci, spiccano il pampapato o pampepato di Ferrara che ha origini antiche: Pan Papato significa Pane del Papa e veniva preparato nei monasteri e nei conventi, nelle feste natalizie. La forma tipica a cupola richiama il copricapo degli alti prelati e questo sarebbe una conferma sulle sue lontane origini. È a base di cioccolato condito con spezie e canditi ma… nonostante il nome possa trarre in inganno, senza pepe!

E poi la tenerina, preparata con una base di cioccolato fondente, burro, zucchero, uova e pochissima farina, una volta sfornata è sormontata da una croccante crosticina ed ha la particolarità di rimanere bassa e con un cuore tenerissimo e umido

Per non dimenticare la torta di tagliatelle, con base di pasta frolla, strato di marzapane di mandorle scure e copertura di tagliatelle sottili all’uovo, in ricordo dei capelli biondi di Lucrezia Borgia e i mandolini del ponte, biscotti tradizionali della nostra provincia legati in particolare alla storia di Pontelagoscuro, paese situato sulla riva del Po, nelle immediate vicinanze di Ferrara.

E ancora la zuppa Inglese, morbido dolce al cucchiaio, e infine la Ciambella detta anche “brazadèla” preparato in occasione della Pasqua, classica torta col buco della tradizione emiliano romagnola, di preparazione molto semplice: un impasto di farina, burro, zucchero, uova, latte e lievito, messo a cuocere in forno nella classica teglia ad anello imburrata. Ottima da intingere nel vino passito.

I vini ferraresi

La buonissima cucina ferrarese può essere accompagnata dai vini D.O.C. del Bosco Eliceo Fortana, Merlot, Bianco del Bosco o Sauvignon.
I vigneti nascono in un ambiente particolarmente umido, nebbioso e statico, l’aria e il terreno fortemente salmastri, la vicinanza costante del mare e la mancanza di acqua dolce contribuiscono, nei secoli, alla formazione di un’uva dal fortissimo carattere.

Vi aspettiamo presso il nostro agriturismo, ottima base per il vostro viaggio alla scoperta dei gusti del nostro territorio e, attraverso questi, per entrare in contatto con la nostra cultura e con le nostre tradizioni